mercoledì 12 aprile 2017

UBI Banca: i falsi contabili protetti dalla "privacy" ?

Da: Alessandro Govoni (CTU)
Date: 12 aprile 2017 08:56
Oggetto: La situazione di farsa e quasi intimidazione all' assemblea di UBI Banca
A: adusbef@studiotanza.it
Cc: a tutte le procure

Il 7 Aprile 2017 la solita delegazione composta da un Magistrato ed alcuni ricercatori e studiosi e due Onorevoli della Commissione Finanze del Movimento Cinque Stelle, munita di deleghe dei soci della ex Banca Mediterranea,  si è recata all'assemblea di UBI Banca di approvazione del Bilancio. Come per incanto al momento della votazione dell'ordine del giorno un unica persona fisica, in realtà un avvocato dello studio legale Trevisan di Milano ha materializzato con un clic il 93% dei voti in rappresentanza di un migliaio di entità finanziarie dal nome improbabile  (minatori del Minnesota... cosa investono questi minatori  il loro TFR in fondi speculatori ?) in realtà concentrati in una decina di hedge fund, per definzione ai sensi del D.M del Tesoro n. 228/1999 "fondi speculatori", gestori dei loro interessi, che entrano ed escono dal flottante delle banche quotate italiane, facendone crollare la quotazione con vendite allo scoperto(=titoli della banca stessa presi in prestito e poi venduti ) .   
 Era costituita in assemblea circa la metà delle azioni emesse .

Zittita, insultata e pedinata la delegazione dell' ex Banca Mediterranea, definita simpaticamente dal Magistrato "gli straccioni  del Mezzogiorno",  non ha trovato di certo un ambiente democratico nell'assemblea UBI , a differenza di altre assemblee bancarie. 
Tant'è che uno degli onorevoli Cinque Stelle ha dovuto chiedere spiegazioni per questo ignobile comportamento . 

Forse i vertici del management sentivano il peso dei procedimenti penali in corso . 

Se non si fosse stati all'interno di un Assemblea, vi sarebbero già  stati i presupposti per un esposto contro  l'amministratore delegato  per ipotizzata lesione della fede pubblica avendo egli pubblicamente replicato che "non tutti gli hedge fund sono uguali, ma che per esempio Silchester è un investitore da molti anni di UBI".
 Gli è stato replicato che "Silchester non è un hedge fund ma un fondo comune di investimento che fa parte pertanto del capitale stabile della banca avendo investito a lungo termine e pertanto non fa parte del flottante della banca . Per statuto dei fondi comuni di investimento, Silchester, inoltre, non può fare vendite allo scoperto".
 E' stato poi richiesto alla dott.ssa Letizia Moratti che la banca permettesse la visione del libro giornale per verificare se in corrispondenza di ogni mutuo ipotecario/fondiario erogato si fosse verificata una diminuzione delle riserve della banca al fine di dimostrare la ipotizzata  elusione fiscale (delle quote capitali rimborsate dagli ignari mutuatari)  in danno della banca stessa e in danno dello Stato italiano in favore degli hedge fund stranieri che la controllano,  nel caso invece l'importo del mutuo fosse stato creato con un clic . 
La dott.ssa Moratti ha risposto che il bilancio era certificato da importante società di revisione .
 E' stato allora replicato:
 "Era stato richiesto di esaminare il libro giornale delle banca. La risposta avrebbe dovuto essere : SI' lo permettiamo, NO,   non lo permettiamo. Se nulla vi fosse di anomalo,  la riposta dovrebbe essere,  SI',  lo permettiamo" . 
Ha replicato allora il Presidente della banca, affermando che il libro giornale non è consultabile per la privacy. 
In questo desolante quadro si interseca l'ipotizzata mistificazione dell'informazione effettuata il giorno seguente da "Il Sole-24 ore" che ha scritto nero su bianco che gli hedge fund detengono il 40% della banca . In realtà è stato verificato che poiche anche in UBI il flottante costituisce circa l'85% del capitale totale della banca , detenendo tali hedge fund anglo -caucasici circa 90% del capitale flottante, essi detengono  ben più del 40% e se Black Rock detenesse anche in UBI circa il 5% del capitale come in altre banche italiane, deterrebbero circa il 90% di UBI. 
Il 90% di UBI in mano a fondi speculatori.  Si rammenta l'azione che svolgono questi fondi speculatori.
Gli hedge fund sono gli unici fondi al mondo autorizzati a vendere allo scoperto (=short selling): 
 vendono le azioni p.e. della tal banca italiana  senza prima averle acquistate, ma soltanto prendendole in prestito da compiacenti controllate piattaforme di trading -on line che avevano attirato ignari risparmiatori. Vengono vendute all'insaputa dell'ignaro risparmiatore che di nulla si accorge di quanto nella notte, sfruttando il fuso orario tra borse, è avvenuto sulle sue azioni. Ciò è possibile nelle banche dove il capitale flottante è stato ampliato   come in Italia dal 1993,  all'85% del totale del capitale :  entrando ed uscendo dal flottante, gli hedge fund escono dalla banca (si fanno liquidare) dopo averne pompata la quotazione e vi rientrano  dopo averne provocato il crollo, guadagnando esattamente quanto gli ignari risparmiatori che poi hanno venduto le proprie azioni, invece vi hanno perso. In questo modo il risparmio italiano non è stato tutelato, ma sottratto.
 In questo modo banche come UBI banca  che nel 2007 avevano una quotazione di 19 euro per azione, con continue vendite allo scoperto sono state ridotte ad avere una quotazione oggi di 3,5  euro:  questa decina di  hedge fund,    entrando ed uscendo dal flottante della banca,  hanno quindi dal 2007 guadagnato 15,5 euro per ogni azione,  mentre i piccoli azionisti hanno perso,   complessivamente dal 2007,   15,5 euro per ogni azione. 

 In aperta supposta violazione dell’art 47 della Costituzione : “La Repubblica tutela il risparmio”   e NO che una decina di fondi speculatori stranieri dediti alle vendite allo scoperto, si appropriano del risparmio dei cittadini italiani. 

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